Chi è il cervo?
Prima di rispondere alla domanda “cos’è il bramito?”, è bene dare un paio di informazione sul cervo.
Il cervo, nome scientifico Cervus elaphus, è il più grande ungulato delle Alpi sia in peso che in dimensioni. I maschi, grandi e possenti, arrivano a toccare quasi i 200kg mentre le femmine superano occasionalmente il quintale. L’habitat di questo grande erbivoro sono le aree ricche di vegetazione dove poter pascolare: foreste, brughiere, pascoli e praterie sono ottimi luoghi, senza dimenticare anche i territori più a bassa quota.
Oltre alla stazza, un’altra caratteristica che differenzia i maschi dalle femmine è che i primi portano un bel paio di robuste corna. Per essere più precisi, il nome corretto è palco, in quanto cade e ricresce annualmente ed è costituito da tessuto osseo. Le corna, come quelle di stambecchi e camosci, non cadono e sono costituite da cheratina (la proteina che costituisce unghie e peli).
Il bramito
I mesi di settembre e ottobre sono un appuntamento immancabile per gli amanti della Natura. È proprio in questo periodo che avviene uno dei fenomeni naturali più suggestivi delle Alpi: il bramito del cervo.
Con i primi freddi inizia la stagione riproduttiva di questo grande animale. Similmente ad altri mammiferi, i cervi maschi si sfidano per stabilire le gerarchie di riproduzione e quindi la possibilità di soddisfare la spinta evolutiva del trasmettere i propri geni.
A differenza di altri animali, i cervi raramente arrivano allo scontro fisico, prima preferiscono utilizzare strategie più “pacifiche”. Hanno infatti evoluto un metodo più suggestivo: emettono ripetutamente un potente suono gutturale chiamato bramito. Questi richiami echeggiano nelle valli fino a distanze considerevoli, grazie anche alla maestria di alcuni individui che si posizionano nei canali dove più far rimbombare la propria voce.
Oltre a stabilire le gerarchie, il bramito permette ai maschi dominanti di “controllare” i piccoli branchi di femmine e di stimolare la loro predisposizione all’accoppiamento.
Il monitoraggio scientifico
La stagione del bramito non permette solo di vivere un’esperienza affascinante a contatto con la Natura, ma è anche l’occasione in cui naturalisti e faunisti possono utilizzare le loro tecniche per stimare la popolazione di cervo di un territorio. Questa metodologia è chiamata: censimento al bramito.
Il censimento al bramito si svolge generalmente nelle ore crepuscolari o notturne, quando i cervi sono più attivi e i bramiti sono più frequenti. Gli operatori si posizionano in punti strategici, spesso in aree boschive o a margine di radure, in modo da avere una buona visibilità e poter udire i bramiti con chiarezza. Ogni operatore registra la posizione, la frequenza e la direzione dei bramiti ascoltati.
I dati raccolti durante il censimento vengono poi elaborati e incrociati con altre forme di monitoraggio (come le fototrappole) per stimare la popolazione complessiva di cervi. Il censimento al bramito è uno strumento fondamentale per la gestione della fauna selvatica; un eccessivo numero di cervi, infatti, può avere impatti negativi sulla vegetazione e sulla biodiversità di un’area.
Il censimento nel Parco del monte Terzo
Dal 2020 Andrea Caboni, faunista professionista, assieme al resto del team di Wild Routes è impegnato nel monitoraggio del cervo nel Parco Comunale del monte Terzo, in comune di Paluzza. Nel corso di questi quattro anni abbiamo raccolto numerose informazioni sulla fauna del territorio, rilevando anche alcune presenze importanti come il lupo.
Alle sessioni di monitoraggio hanno partecipato i soci della Wild Routes APS, amici e persone curiose o interessate. Anche quest’anno faremo due sessioni di censimento fissate per venerdì 04 e martedì 08 ottobre.